I vecchi sono eunuchi del tempo.— Pietro Aretino
I vecchi sono eunuchi del tempo.
Dammi la lingua, appunta i piedi al muro; stringi le coscie, e tienim stretto, stretto; lasciat'ire a riverso in sul letto che d'altro che di fotter non mi curo. Ai! Traditore! Quant'hai il cazzon duro!
E chi vòl esser gran maestro è pazzo, che proprio è un uccel perde-giornata chi d'altro che di fotter ha sollazzo; e crepi nel palazzo ser cortigiano, e aspetti che 'l tal moia: ch'io per me penso sol trarmi la foia.
Il mondo ha molti re e un sol Michelangelo.
L'ambizione è lo sterco della gloria.
Non ci sono più false pazzie di quelle che talvolta fanno i saggi.
Ogni uomo vorrebbe vivere a lungo, ma nessuno desidera invecchiare.
In vecchiaia ci si pente soprattutto dei peccati non commessi.
L'uomo vecchio ha per nemico tutta la natura.
I giovani sono tutti diversi tra loro; i vecchi, invece, si assomigliano tutti.
La vecchiaia è l'età più capace di rancori. Per la collera manca la forza, manca la rapidità della reazione, e al colpo non corrisponde la percossa.
Per un vecchio, la patria è dappertutto dove fa caldo.
Non diventerò vecchio: io sono come una stella cadente.
Invecchiare non è altro che rassegnarsi a invecchiare. Non trovo un'altra spiegazione.
Un vecchio non disperato è un grande sapiente o un grande stupido.
Più si invecchia, meno quel che si vede, si fa e si vive lascia traccia nello spirito: non fa più alcuna impressione, siamo ormai insensibili.