Non ci sarà mai cosa che possa piacere a tutti.— Pindaro
Non ci sarà mai cosa che possa piacere a tutti.
Quando ci si cimenta in una gara, solo la vittoria libera dalla tensione della prova.
C'è una misura in ogni cosa, tutto sta nel capirlo.
Spesso per l'uomo il tacere è il più saggio dei pensieri.
Dicono che sia infelicissimo chi riconosce il bene ma è costretto a tenerne il piede lontano.
Senza fatiche pochi colgono gioie.
L'uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l'uomo bramoso di denaro nel denaro, il sottomesso nella servitù, il gaudente nel piacere. E così il lupo della steppa si rovinò con l'indipendenza.
Chi sradicasse la conoscenza del dolore estirperebbe anche la conoscenza del piacere e in fin dei conti annienterebbe l'uomo.
Il dolore precede ogni piacere ed è il principio motore dell'uomo.
Tutte le cose che mi piacciono sono illegali, immorali oppure fanno ingrassare.
I voraci consumatori di piaceri devono avere i sensi molto inibiti per andar cercando apparati così complicati.
Nessun piacere è per se stesso un male, però i mezzi per procurarsi certi piaceri portano con sé tormenti che sono molto più numerosi che i piaceri stessi.
C'è una certa somiglianza, più o meno grande, tra i piaceri che tutte le nostre evacuazioni ci procurano. Credo che il piacere derivi sempre dal sollievo sollievo, cioè, dallo sforzo notevole, anche se per lo più inconscio, di trattenere quello che è gradevole eliminare.
Il dolore e il piacere si alternano come la luce e l'ombra.
La maggior parte degli uomini inseguono il piacere con tanta fretta impetuosa che che lo scavalcano frettolosamente.
L'angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere.