La libertà è l'aria della religione.
Troppi ancora hanno le mani pulite perché non hanno mai fatto niente.
La Chiesa è quella mirabile istituzione dove la Provvidenza si compiace talvolta di servirsi di strumenti nobilissimi, ma il più delle volte preferisce rovesciare i metodi dell'umana saggezza.
Si può essere pagani anche sotto insegne cristiane, e irreligiosi anche se tutori di cose di religione.
Per il momento non c'è più conflitto tra uomini di ragione e uomini di fede. Siamo tutti in ginocchio.
La nonviolenza è al polo opposto della scaltrezza: è un atto di fiducia dell'uomo e di fede in Dio, è una testimonianza resa alla verità fino alla conversione del nemico.
Il nemico della libertà è la falsa universalità.
La libertà di un popolo si misura principalmente dal grado di libertà degli scrittori.
Libertà è trascinare le proprie catene con leggerezza.
Ci sono due cose buone nella vita, la libertà di pensiero e libertà d'azione.
Un uomo libero è sempre adatto per una donna libera: basta ci sia l'amore.
L'angoscia è la vertigine della libertà.
La libertà, come tutti sappiamo, non fiorisce in un paese che sta sempre sul piede di guerra, o che si prepara a combattere. Una crisi permanente giustifica il controllo su tutto e su tutti, da parte del governo centrale.
La libertà soppressa e poi riconquistata è più dolce della libertà mai messa in pericolo.
La relazione tra la mia esperienza di imprenditore e quella di politico risiede in un'unica parola: libertà.
Libertà, uguaglianza, sono parole magiche.
La religione cristiana è la religione delle cose impossibili; la giudaica, è religione da fanciulli; la maomettana, da porci.
Tutte le religioni conducono allo stesso Dio, e meritano il medesimo rispetto.
La religione non è una funzione accanto alle altre, ma è l'orientamento, che sostiene tutte le funzioni dello spirito verso l'incondizionato.
Il mondo privo di religione si ritrova senza coesione interna, schiacciato su una dimensione sola, in balìa di un egoismo che sa solo calcolare, molto prossimo al cinismo, talora alla disperazione.
Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per sé perde potere sui suoi cittadini.
La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
Le dottrine di fede, fondate su autorità, miracoli e rivelazione, sono un sussidio adatto solo all'età infantile dell'umanità.
La credenza in una forza invisibile non ufficialmente riconosciuta si dice superstizione. Se c'è il riconoscimento ufficiale invece la chiamano religione.
La religione ci rende inadatti ad ignorare la nullità e ci butta nel lavoro della vita.
Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Lo sappiano o no: costoro esercitano il veneficio. Dispregiatori della vita essi sono, moribondi e avvelenati essi stessi, hanno stancato la terra: possano scomparire!
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