Il pensiero è il seme dell'azione.
Consiglio che una volta sentii dare a un giovane: "Fai sempre quel che hai paura di fare".
La capacità di fare viene col fare.
La sola cosa che noi ricerchiamo con insaziabile desiderio è dimenticare noi stessi, perdere la nostra sempiterna memoria e fare qualcosa senza sapere come o perché: in breve, tracciare un nuovo circolo.
La fiducia in se stessi è il primo segreto del successo.
L'invidia è ignoranza.
Un uomo non è un pigro, se è assorto nei propri pensieri; esistono un lavoro visibile ed uno invisibile.
I pensieri messi su carta, in fondo, non sono altro che la traccia sulla sabbia di un viandante: è vero, si vede la via che egli ha seguito, ma per sapere che cosa abbia visto sul suo cammino bisogna adoperare i propri occhi.
Non è difficile nutrire pensieri ammirevoli quando ci sono le stelle. Più difficile è conquistarli intatti nella meschinità di ogni giorno.
Anche i propri pensieri non è possibile restituirli completamente in parole.
Tutti hanno dei pensieri sciocchi: solo il saggio li tace.
Niente è buono o cattivo se non è tale nel nostro pensiero.
Il primo dovere di ogni pensiero è quello di affrontare il groviglio di valori e disvalori di cui s'intesse, nella sua grandezza e nel suo cinismo, la storia. La semplificazione ottiene l'effetto opposto.
Nei nostri pensieri ha molta più parte la volontà che l'intelligenza.
Quando il nostro pensiero intuisce qualche verità nuovissima, ci sembra sempre che siamo ritornati in noi stessi sulle rive del nostro antico essere, che si sollevi il velario dell'oblio.
Lo stadio più elevato nelle civiltà morali consiste nel riconoscere che dovremmo controllare i nostri pensieri.