V'è un solo eroismo al mondo: vedere il mondo com'è e amarlo.
Anche senza speranza, la lotta è ancora una speranza.
La fortuna sa sempre trovare coloro che sanno servirsene.
Il compito degli intellettuali è quello di ricercare la verità in mezzo all'errore.
Un eroe è chi fa quello che può.
Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita.
Conobbi un uomo che all'ora della sveglia balzava subito dal letto e faceva un bagno freddo. Ma questo eroismo non serviva a nulla perché, dopo il bagno, doveva saltare di nuovo dentro al letto per scaldarsi.
Io ho un problema con gli eroi in generale: non mi piacciono. Non amo l'eroe buono, positivo, nemmeno quello mitologico che incarna in sé la morale, la giustezza della vita.
Volevo che il mondo sapesse che il mio paese, l'Etiopia, ha sempre vinto con determinazione ed eroismo.
L'unità di misura del teatro come rappresentazione è l'uomo, e quest'uomo deve poter essere riconosciuto da coloro che siedono nella platea come uno di loro, come un campione, nel bene e nel male, di ciò che essi sono, temono o sperano di essere; un eroe, insomma.
Che cosa rende eroici? Muovere incontro al proprio supremo dolore e insieme alla propria suprema speranza.
Gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
L'eroe non è colui che non cade mai ma colui che una volta caduto trova il coraggio di rialzarsi.
L'Eroe è la coscienza universale del dovere essere.
Prima usavamo santificare i nostri eroi. L'orientamento moderno è quello di volgarizzarli. Edizioni economiche di grandi libri possono essere deliziose, ma edizioni economiche di grandi uomini sono assolutamente detestabili.