I libri più vecchi per chi non li ha letti sono appena usciti.
Ogni progresso è basato sull'universale desiderio, innato in ogni organismo, di vivere meglio di quanto consentano le sue entrate.
Il pubblico compra le sue opinioni come compra la carne e il latte, in base al principio che far questo è più economico che tenere una mucca. È certo vero; ma sono maggiori le probabilità che il latte sia annacquato.
Qualsiasi opera di un uomo, si tratti di letteratura o musica o pittura o architettura, è sempre un suo ritratto.
Il corpo umano non è che una tenaglia posta sopra un mantice e una casseruola, il tutto fissato su due trampoli.
Il libro deve desiderare penna, inchiostro e scrivania: ma di solito sono penna, inchiostro e scrivania a desiderare il libro. Perciò oggi i libri valgono così poco.
I libri non sostituiscono la vita, ma neppure la vita sostituisce i libri.
Molti libri riassumono una frase.
Non vi sono libri morali o libri immorali. Vi sono libri scritti bene e libri scritti male, e nient'altro.
Quando un libro è uscito è tempo, per l'autore, di rimorsi.
A che serve un libro senza dialoghi né figure?
I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere.
Un libro fatto è un istante passato, un gradino che ci ha servito per portarci più in alto.
Giudicare poco importante un libro non appena si scopre che mira a un qualunque fine. La prima qualità richiesta ai libri di qualità è la necessità.
Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.