C'è un duplice vantaggio nell'insegnare, perché, mentre si insegna, si impara.
L'attesa del castigo è già una pena.
Nessuno ha più gusto all'ingiuria di colui che è più vulnerabile ad essa, ma questo gusto è contagioso, e domani qualcun altro riderà di colui che oggi si prende gioco di me.
La vera felicità è non aver bisogno di felicità.
Non invidiamo quelli che stanno più in alto: quelle che sembravano vette si sono rivelate dirupi.
C'è una grande differenza tra il non volere e il non saper peccare.
Insegna più una sola creatura che cento.
Tu insegni meglio ciò che più hai bisogno di imparare.
Bisogna insegnare agli uomini avendo l'aria di non insegnare affatto, proponendo loro cose che non sanno come se le avessero soltanto dimenticate.
Si insegna alle persone come ricordare, non s'insegna mai loro come svilupparsi.
Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te.
Insegnando s'impara.
Noi, nel nostro sistema educativo, abbiamo gravato la memoria d'un peso di fatti sconnessi, e con fatica tentato di impartire il nostro sapere laboriosamente acquisito. Insegniamo alla gente a ricordare, non le insegniamo mai a crescere.
Non si può insegnare a più d'uno. Non s'impara qualcosa dagli altri che nelle conversazioni a due, dove colui che insegna si adatta alla natura dell'altro, rispiega, esemplifica, domanda, discute e non detta il suo verbo dall'alto.
Lunga è la via dell'insegnare per mezzo della storia, breve ed efficace per mezzo dell'esempio.
Colpisci uno per insegnare a cento.