La menzogna è uno schermo sottile; se guardi con attenzione, è trasparente.
Il saggio non può perdere nulla; tutto ha riposto in sé, non affida nulla alla fortuna, ha i suoi beni al sicuro, appagato della virtù.
Il saggio è pieno di gioia, allegro e sereno, imperturbabile; la sua vita è pari a quella degli dèi.
Non è mai esistito ingegno senza un poco di pazzia.
Sempre beata la bontà s'estima.
L'ignoranza è la causa della paura.
L'arte di vivere è l'arte di saper credere alle menzogne.
Non servitevi dunque di questo termine così nobile, ideale, quando per dire la stessa cosa abbiamo nella lingua di tutti i giorni un'espressione eccellente: menzogna.
C'è chi non è capace di mentire. Io invece sì, ma non lo faccio. I miei principi sono più elevati e nobili.
Per essere creduto non bisogna dire che le menzogne necessarie.
L'uomo onesto mente dieci volte al giorno, la donna onesta venti volte al giorno, l'uomo di mondo un centinaio di volte al giorno. Non si è mai stati in grado di contare quante volte al giorno menta una donna di mondo.
Le menzogne sono sempre state considerate dei necessari e legittimi strumenti non solo del mestiere del politico o del demagogo, ma anche di quello dello statista.
La menzogna non può esser contenuta se non in un vaso di verità. La stessa menzogna è un omaggio alla verità, perché tanto è migliore quanto più è verosimile.
Un uomo sano di mente è soltanto uno che sa mentire meglio di un pazzo.
Dopo aver mentito occorre buona memoria.
La menzogna è un omaggio alla verità come l'ipocrisia è un omaggio alla virtù.