Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più.— Lucio Anneo Seneca
Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più.
La vera felicità risiede nella virtù.
Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere.
È tanta la stupidità, anzi la follia degli uomini, che alcuni sono spinti alla morte dal timore della morte.
Anche nel dolore v'è un certo decoro, e lo deve serbare chi è saggio.
Avere amici tutti sarebbe faticoso: è sufficiente non averli nemici.
La borghesia illuminata considera il povero una miniera inesauribile di ricchezza e la sfrutta in modo che si dica poi che è un modo intelligente.
Attraverso le apparizioni di Lourdes, Nostra Signora ha voluto restaurare in noi l'amore dei poveri e della povertà, un amore ingegnoso e liberatore.
È il povero che conta le sue pecore.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli; quella dei ricchi dai loro genitori.
I poveri hanno un grande potenziale evangelizzatore da darvi.
È dell'inferno dei poveri che è fatto il paradiso dei ricchi.
La povertà del futuro sarà l'ignoranza, e le differenze sociali degli anni a venire saranno stabilite, più che dal denaro, dalla cultura di chi sa qualcosa e di chi non sa niente.
Al povero non va dato ciò che è possibile a noi ma ciò di cui lui ha bisogno.
È difficile non lagnarsi della povertà, mentre è facile non andare orgogliosi della ricchezza.
Ogni bambino merita le migliori possibilità di riuscita, ognuno dovrebbe potere avere la possibilità di lavorare e nessuno dovrebbe crescere fra sofferenze e povertà. Io li definirei i principi associati ad ogni società civile e dignitosa.