La morte è l'ultimo medico delle malattie.
Non venire mai alla luce può essere il più grande dei doni.
Errare è possibile a tutti gli uomini. Ma il saggio, quando ha commesso un errore, non rimane irremovibile e ripara il male che ha fatto. Perseverare nell'errore, infatti, genera ogni sorta di mali.
Il silenzio dà alle donne la grazia che loro si addice.
I più grandi dolori sono quelli di cui noi stessi siamo la causa.
La pena di morte, così come la si applica, è una disgustosa macelleria, un oltraggio inflitto alla persona e al corpo.
Tutti dobbiamo morire, l'importante è morire bene.
La morte s'avvicina, e il suo rumore: Fratello, Amico, Ombra, cosa importa? È la morte la nostra unica porta per uscire da un mondo dove tutto muore.
Sposi della vita, amanti della morte.
L'eccesso di dolore per la morte è follia; perché è una ferita ai viventi, e i morti non la conoscono.
La morte è questo: la completa uguaglianza degli ineguali.
Colui il quale ha sentito il soffio della Morte alitare presso il suo volto, guarda la Vita con occhi diversi.
Non ti preoccupare della morte, quando ci arrivi, perché non lascia impronte.
Non disprezzare la morte ma accoglila di buon grado perché anch'essa è un ente tra quelli che natura vuole.
Vorrei morire ucciso dagli agi. Vorrei che di me si dicesse: "Come è morto? Gli è scoppiato il portafogli".