Il gran nemico dell'umane genti.— Torquato Tasso
Il gran nemico dell'umane genti.
Nel mondo mutabile e leggero costanza è spesso il variar pensiero.
Combatta qui chi di campar desia: la via d'onor de la salute è via.
Chi imparar vuol d'amare, disimpari il rispetto: osi, domandi, soleciti, importuni, al fine involi e se questo non basta, anco rapisca.
Nessuno merita il nome di Creatore, tranne Dio e il poeta.
Mai nulla fa chi troppo pensa.
Se danzi col diavolo, il diavolo non cambia. È il diavolo che cambia te.
Si racconta che il diavolo è stato il primo a fare l'acquavite. Per una buona azione sia detto"grazie" anche al diavolo.
Non do alcun credito al diavolo: non ha creato nulla.
Il demonio spesso ci fa un quadro dipinto a vividi colori dei difetti altrui, ed oscura i nostri.
Ecco, forse l'unica vera prova della presenza del diavolo è l'intensità con cui tutti in quel momento ambiscono saperlo all'opera.
Chi si attende che nel mondo i diavoli vadano in giro con le corna e i buffoni con i campanelli, ne diventerà sempre preda e lo zimbello.
L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.
Dante pone la Terra al centro dell'universo, l'inferno al centro della Terra, Lucifero al centro dell'inferno. Il diavolo sarebbe, insomma, al centro di tutto.
Il Diavolo rimase vergognoso, e intese come il bene sia tremendo, e vide come nella sua forma la virtù sia amabile.
Il nemico si comporta come una donna, poiché suo malgrado, è debole e vuole sembrar forte.