Chi è dilettante nella vita è mestierante nell'arte.
Peggio che il non aver pietà dei mali altrui, l'impietosire sui propri mali.
L'intelligenza non può non voler capire. Intendere le ragioni dell'avversario, per poter intender quelle della nostra avversione.
La più amena trovata dell'intellettualismo è di pigliarsela con l'intelletto.
Non disprezzare nemmeno il talento. Dico anche il semplice talento dell'eseguire. Chi ne ha, non disprezzi il dono di Dio. Chi poco ne ha − ben sa quanto gli sarebbe prezioso.
L'arte consiste nel rappresentare ciò che non esiste.
Quel che rende interessante o significativa un'opera d'arte è qualcosa di ben diverso dall'espressione di sé.
Se è arte non può essere popolare e se è popolare non può essere arte.
Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte.
Lo schizzo mette l'anima dell'artista molto più a nudo che l'opera d'arte.
L'arte non nasce mai dalla felicità.
Non esiste vera arte senza perfetta inutilità.
L'arte è realistica come l'attività, e simbolica come il fatto.
Adagio, umilmente, esprimere, tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione dell'anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte.
Amate l'arte per sé, e allora tutte le cose che vi occorrono vi saranno concesse. Tutte le grandi civiltà hanno professato questo culto per la bellezza e per la creazione di cose belle, per esso la vita di ogni cittadino diventa un sacramento e non una speculazione.