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Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria, poi rientrava in casa e diceva: spiacente ma Babbo Natale si è suicidato.
Senza il purgatorio e l'inferno, il buon Dio non sarebbe che un povero re.
Se vuoi salire fino al cielo, devi scendere fino a chi soffre e dare la mano al povero.
Per ogni povero che impallidisce di fame, c'è un ricco che impallidisce di paura.
Nessuno di noi è povero se non desidera il superfluo e possiede il necessario, che per natura è assai poco.
Se non otterrò nulla dalla casa del ricco, mi daranno qualcosa alla casa del povero. Coloro che molto possiedono spesso sono avidi; quelli che hanno poco sono sempre pronti a spartirlo.
È bello essere poveri anche perché quando ti avvicini ai settant'anni i tuoi figli non cercano di dichiararti non sano di mente per prendere il controllo delle tue proprietà.
I poveri hanno un grande potenziale evangelizzatore da darvi.
I poveri sono il luogo teologico dove Dio si manifesta e il roveto ardente e inconsumabile da cui Egli ci parla.
Un povero ci vuol poco a farlo comparir birbone.
Dovreste conoscere ciò che vuole dire povertà, forse la nostra gente ha molti beni materiali, forse ha tutto, ma credo che se guardiamo nelle nostre case, vediamo quanto è difficile trovare un sorriso e il sorriso è il principio dell'amore.
La povertà misurata al fine che è proprio della natura, è gran ricchezza, ma la ricchezza, se non viene limitata, è gran povertà.
La vita è una cella un po' fuori dall'ordinario, più uno è povero più si restringono i metri quadrati a sua disposizione.
La povertà non è un peccato.
Perché tanta gente dovrebbe essere ridotta a tanta povertà per il bene di così pochi? La Società avrà dunque per scopo puntuale quello di liberare il lavoratore dalla sua miseria.
È il povero che conta le sue pecore.
Bisognerebbe andare a scuola di povertà per contenere il disastro che la ricchezza sta producendo.
Ciò che si deve fare è dare l'opportunità alle persone di uscire dalla condizione di grande povertà nella quale versano con le loro forze. In tal modo esse conservano la loro dignità e acquistano fiducia in sé stesse.
Nessuna società può essere felice se la sua maggior parte è povera e miserabile.
Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più.