Il presente si degrada, prima in storia, poi in nostalgia.— Alain de Botton
Il presente si degrada, prima in storia, poi in nostalgia.
Vivere nel tempo futuro significava alimentare, in contrasto con il presente, una vita ideale che ci avrebbe preservato dalla necessità di lasciarci coinvolgere dalla situazione che ci circondava.
Nell'ossessione dell'oasi, l'uomo assetato immagina l'acqua, le palme e l'ombra non perché ce ne siano oggettivi indizi, ma perché ne ha pressante necessità.
Forse è proprio vero che di fatto non esistiamo finché non c'è qualcuno che ci vede esistere, che non parliamo finché qualcuno non è in grado di comprendere ciò che diciamo, in sintesi, che non siamo del tutto vivi finché non siamo amati.
Il presente si deteriora, prima in storia, quindi in nostalgia.
Ciò che cerchiamo in un'opera architettonica non è diverso da ciò che cerchiamo in un amico. Gli oggetti che definiamo belli sono versioni delle persone che amiamo.
Il pensiero di un uomo è innanzitutto la sua nostalgia.
Il paese della nostra nostalgia è invece il normale, il decoroso, l'amabile, è la vita nella sua seducente banalità.
Chi crede in Dio è abitato da una sottile ma insopprimibile nostalgia. Nostalgia per le promesse che la vita contiene e che essa da sé non realizzerà mai.
Mi è sempre sembrato che ci sia una parte di slealtà nella nostalgia, come quando dopo che è successo qualcosa, qualcuno dice "te l'avevo detto" o "lo sapevo", e non è mai vero e non aveva detto e non sapeva niente prima che succedesse.
Non c'è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state!
Nostalgia: il ricordo delle cose passate.
La nostalgia è rendersi conto che le cose non erano insopportabili come sembravano allora.
È uno strano dolore morire di nostalgia per una cosa che non vivrai mai.
La nostalgia dipinge un sorriso sul volto di pietra del passato.
La nostalgia è la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.