Non c'è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state!
La vita, per la maggior parte degli uomini, è un fastidio che passa senza che se ne accorgano, una cosa triste, costituita da intervalli allegri.
Non apprezza la libertà chi non ha mai conosciuto la costrizione.
È nobile essere timido, illustre non saper agire, grande non avere attitudine alla vita.
Essere austero è non saper nascondere la sofferenza che si ha di non essere amato.
In questo mondo, viviamo tutti a bordo di una nave salpata da un porto che non conosciamo, diretta a un porto che ignoriamo; dobbiamo avere per gli altri una amabilità da viaggio.
La nostalgia è la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.
Chi crede in Dio è abitato da una sottile ma insopprimibile nostalgia. Nostalgia per le promesse che la vita contiene e che essa da sé non realizzerà mai.
La nostalgia dipinge un sorriso sul volto di pietra del passato.
La nostalgia è rendersi conto che le cose non erano insopportabili come sembravano allora.
Nostalgico. Dicesi di chi si trova all'estero senza una lira.
La nostalgia non intensifica l'attività della memoria, non risveglia ricordi, basta a se stessa, alla propria emozione, assorbita com'è dalla sofferenza.
Il paese della nostra nostalgia è invece il normale, il decoroso, l'amabile, è la vita nella sua seducente banalità.
Nostalgia: il ricordo delle cose passate.
Il pensiero di un uomo è innanzitutto la sua nostalgia.