A volte, di notte, dormivo con gli occhi aperti sotto un cielo gocciolante di stelle. Vivevo, allora.— Albert Camus
A volte, di notte, dormivo con gli occhi aperti sotto un cielo gocciolante di stelle. Vivevo, allora.
La pena di morte, così come la si applica, è una disgustosa macelleria, un oltraggio inflitto alla persona e al corpo.
Non si tratta più di spiegare e risolvere, ma di provare e descrivere: tutto comincia dall'indifferenza perspicace.
Non essere più ascoltati: questa è la cosa terribile quando si diventa vecchi.
Lo schiavo, nell'attimo in cui respinge l'ordine umiliante del suo superiore, respinge insieme la sua stessa condizione di schiavo.
Per secoli si è punito l'omicidio con la pena capitale, eppure la razza di Caino non è scomparsa.
Di tutte le cose visibili, la più alta è il cielo delle stelle fisse.
Quando sento il bisogno di religione, esco di notte a dipingere le stelle.
Non credevo che le stelle cadessero il 10 di Agosto finché una m'ha colpito.
Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me.
Non diventerò vecchio: io sono come una stella cadente.
Per la morte non c'è spazio, ma le vite volano e si aggiungono alle stelle nell'alto cielo.
Non trema la luce delle stelle. Trema il nostro sguardo, sapendo dell'enorme sforzo che questa luce ha realizzato per farsi vedere.
Le stelle sono i luoghi dove miliardi di anni fa si formarono le molecole da cui ha avuto origine la vita. Per esempio, tutto il ferro che uno ha nel sangue e che serve per non diventare anemici è stato prodotto da una stella.
Possiamo ancora vedere la luce di stelle che non esistono più da secoli. Così ancora ti riempie e folgora il ricordo di qualcuno che hai amato per poi vederlo andar via.
Solo quando è buio riusciamo a vedere le stelle.