Morire è solo un modo particolarmente esatto di invecchiare.— Alessandro Baricco
Morire è solo un modo particolarmente esatto di invecchiare.
Nel suo piccolo, il microcosmo del vino descrive l'avvento, a livello planetario, di una prassi che, salvando il gesto, sembra (ho detto sembra) disperderne il senso, la profondità, la complessità, l'originaria ricchezza, la nobiltà, perfino la storia.
La gente fa così, è cattiva con quelli che perdono.
Il rugby è un gioco primario: portare una palla nel cuore del territorio nemico. Ma è fondato su un principio assurdo, e meravigliosamente perverso: la palla la puoi passare solo all'indietro.
La prossima volta che nasco ateo, lo faccio in un paese dove quelli che credono in Dio credono in un Dio felice.
Lo sai come si fa a riconoscere se qualcuno ti ama? Ti ama veramente, dico? Credo che sia una cosa che ha a vedere con l'aspettare. Se è in grado di aspettarti, ti ama.
La più gran soddisfazione che si possa dare al prossimo e che poi senza nessun dubbio ci procura le maggiori lodi, è quella di morire.
Vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.
Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.
Sono contento di non essere ancora morto. Quando mi guardo le mani e vedo che sono ancora attaccate ai polsi, mi dico che sono fortunato.
Se uno non vuole morire, non vuole vivere: la vita ci è stata data con la condizione della morte; noi avanziamo verso di essa.
Il pensiero più fastidioso e più affliggente che si possa avere, vivendo: quello della morte.
Il gambero arrossisce dopo la morte. Che finezza esemplare, in una vittima!
Morire è la condizione stessa dell'esistenza. In ciò mi rifaccio a tutti coloro che hanno detto che è la morte a dar senso alla vita proprio sottraendole tale senso. Essa è il non-senso che dà un senso negando questo senso.
Colui il quale ha sentito il soffio della Morte alitare presso il suo volto, guarda la Vita con occhi diversi.
La morte non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri. La vecchiezza è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza.