L'uomo, quanto più possiede, tanto meno si possiede.
Se di una donna tu ami il corpo e non l'anima, non amerai a lungo.
Chi non vale a governare sé, potrà violentare, non governare gli altri.
Cosi la violenza, come la debilità dello spirito, hanno spesso un effetto medesimo: la sterilità.
L'ideale deve, come l'albero, aver nella terra lo sue radici.
Chi desse retta alla critica corrente, dovrebbe adattarsi a credere anche questa incredibilissima cosa, che uno spirito piccolo possa comprendere, misurare e giudicare uno spirito grande.
Non dobbiamo possedere nulla che procuri un grande guadagno a chi voglia sottrarcelo.
Colui che poco possiede è tanto meno posseduto.
Un uomo che non possiede che massime è come un ciclope il cui unico occhio è posto dietro al capo.
Quando l'appartenersi di una donna e di un uomo diventa possesso, allora si può essere perduti, perché si perde solo ciò che si possiede.
Chi può possedere in ispirito il mondo non si cura di possedere materialmente una minima parte di esso.
Chi più possiede, più debbe temere di non perdere.
Di ciò che possediamo niente è necessario.
Quando entra in gioco il possesso delle cose terrene, è difficile che gli uomini ragionino secondo giustizia.
Ciò che possiedi di buono, ascrivilo agli dèi, non a te.