A volte capita a noi come ai libri: ci troviamo nel posto sbagliato.— Carlo Gragnani
A volte capita a noi come ai libri: ci troviamo nel posto sbagliato.
Le lettere d'amore si nutrono di lontananza.
Sperare soltanto nelle certezze; è più sicuro.
Malessere o non essere? Questo è il problema.
In ogni amicizia c'è un segreto comune ignorato.
È quasi uguale uccidere un uomo che uccidere un buon libro. Chi uccide un uomo uccide una creatura ragionevole, immagine di Dio; ma chi distrugge un buon libro uccide la ragione stessa, uccide l'immagine di Dio nella sua stessa essenza.
Si può essere colti sia avendo letto dieci libri che dieci volte lo stesso libro. Dovrebbero preoccuparsi solo coloro che di libri non ne leggono mai. Ma proprio per questa ragione essi sono gli unici che non avranno mai preoccupazioni di questo genere.
Uscire da un libro è come uscire dal meglio di sé. Passare dagli archi soffici e ariosi della mente alle goffaggini di un corpo accattone sempre in cerca di qualcosa è comunque una resa.
Il tuo classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui.
Si possono leggere libri scritti da persone la cui compagnia non ci riuscirebbe gradevole, e dunque un'elevata cultura spirituale ci induce a poco a poco a trovare il nostro godimento quasi esclusivamente nella lettura dei libri e non nella conversazione con le persone.
Il giornalismo è un viaggio all'esterno di se, i libri sono un viaggio dentro di se.
I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...".
Insegna l'adagio latino che bisogna guardarsi dall'uomo di un solo libro, ed ha ragione; ma bisogna anche guardarsi un qualche po' dall'uomo di troppi libri.
Leggi per primi i libri migliori: potresti non avere l'occasione di leggerli tutti.
Il libro che per primo meriterebbe di essere proibito è il catalogo dei libri proibiti.