Ogni critico è propriamente una donna nell'età critica, astioso e refoulé.
Sostenere che i nostri successi ci sono impartiti dalla Provvidenza e non dall'astuzia, è un'astuzia di più per aumentare ai nostri occhi l'importanza di questi successi.
Nella vita succede a tutti di incontrare una troia. A pochissimi di conoscere una donna amante e onesta. Su cento, novantanove sono troie.
Non bisogna conoscersi per volersi bene.
Lavorare stanca.
In amore conta soltanto aver la donna in letto e in casa: tutto il resto sono balle, luride balle.
Critica. Una cosa che può essere evitata non dicendo nulla, non facendo nulla e non essendo nessuno.
Il critico è simile all'attore; entrambi non riproducono semplicemente il mondo poetico, ma lo integrano.
La critica dei giornali riesce sempre ad esprimere in quali rapporti è il critico con chi viene criticato.
Un critico è un tizio che conosce la strada ma non sa guidare.
È solo attraverso l'intensificazione della sua propria personalità che il critico può interpretare la personalità e l'opera di altri, e più questa personalità entra con forza nell'interpretazione più reale diventa l'interpretazione.
La critica è in sé stessa un'arte.
Si dice che il poeta nasce; anche il critico nasce; anche nel critico ci è una parte geniale, che gli dee dar la natura.
È facile criticare giustamente; è difficile eseguire anche mediocremente.
Il critico capace dovrebbe essere un filosofo, perché dalla filosofia ha imparato la serenità, l'imparzialità, e la transitorietà delle cose della vita umana.
Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.