Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.
Vivere in modo tale che tu abbia bisogno di desiderare di rivivere, questo è il tuo dovere.
Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta.
Se un uomo ha una fede robusta può indulgere al lusso dello scetticismo.
La fiamma non è così chiara a se stessa come agli altri a cui fa luce: così anche il saggio.
I poeti sono privi di pudore verso le loro esperienze interiori: le sfruttano.
Il cattivo critico critica il poeta, non la poesia.
Tanto le più elevate quanto le più infime forme di critica sono una sorta di autobiografia.
È solo attraverso l'intensificazione della sua propria personalità che il critico può interpretare la personalità e l'opera di altri, e più questa personalità entra con forza nell'interpretazione più reale diventa l'interpretazione.
Trovo che il dolore di una piccola critica, anche se infondata, è più acuto del piacere di molte lodi.
Non criticare quello che non puoi capire.
Dove comincia la critica cessa la creatività, così come quando si fanno troppi inventari vuol dire che la produzione ristagna.
La malignità è lo spirito della critica, e la critica è l'origine del progresso e della civiltà.
Per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione e un'assoluta tolleranza.
Critica. Una cosa che può essere evitata non dicendo nulla, non facendo nulla e non essendo nessuno.
La gente ti chiede una critica, ma in realtà vuole solo una lode.
Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle.
Irritarsi per una critica vuol dire riconoscere di averla meritata.
La critica è una spazzola che non si può usare sulle stoffe leggere, dove porterebbe via tutto.
Non si può criticare ed essere diplomatici allo stesso tempo.
La critica va fatta a tempo; bisogna disfarsi del brutto vizio di criticare dopo.
Credo che la critica si giochi in una dimensione solitaria, oggi più che in passato. Il critico ha bisogno di amici, non di complici come è accaduto con i giochi di squadra della stagione ermetica.
La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
La critica salutare, ben informata ed equilibrata è l'ozono della vita pubblica.
I critici devono sapere di più, e scrivere di meno.
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