Credo che la critica si giochi in una dimensione solitaria, oggi più che in passato. Il critico ha bisogno di amici, non di complici come è accaduto con i giochi di squadra della stagione ermetica.
Accetto con gratitudine la più aspra critica, se soltanto rimane imparziale.
I critici devono sapere di più, e scrivere di meno.
Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.
Talora la più efficace critica di un testo è proprio la sua parodia.
La critica innalza perché non vede l'ora di abbattere.
La critica, come la intendo io, viene scritta nella speranza che le cose migliorino.
La critica è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe.
Un "critico" è un uomo che non crea nulla e proprio perciò si ritiene qualificato a giudicare il lavoro degli uomini creativi, Vi è logica, in questo: lui non ha preconcetti... odia allo stesso modo tutti gli individui creativi.
Quali cose umane non sono esposte al pericolo della degenerazione? I critici dei critici vi porranno riparo.
Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle.
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