La critica è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe.
L'odore dei soldi è buono, qualunque sia la loro provenienza.
Il denaro si piange con un dolore più profondo di quello per gli amici o i parenti.
Spesso si è indulgenti nei confronti dei corvi e si condannano le colombe.
Sempre la vendetta è il godimento di un animo da poco, di un animo pauroso e gretto. Puoi averne subito la prova: nessuno gode della vendetta più della donna.
Che cosa farò a Roma? Non so mentire.
Talora la più efficace critica di un testo è proprio la sua parodia.
Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle.
Non prestate alcuna attenzione alla critica degli uomini che non hanno, loro stessi, scritto un'opera notevole.
Il critico dovrebbe, per poter dare un giudizio definitivo, rifare il corso del mondo sino all'opera d'arte da giudicare, in due parole, essere uguale a Dio.
Quale è il vero critico se non colui che porta in sé i sogni e le idee e i sentimenti di miriadi di generazioni, e a cui nessuna forma di pensiero è estranea, nessun impulso di emozioni oscuro?
Quali cose umane non sono esposte al pericolo della degenerazione? I critici dei critici vi porranno riparo.
Un "critico" è un uomo che non crea nulla e proprio perciò si ritiene qualificato a giudicare il lavoro degli uomini creativi, Vi è logica, in questo: lui non ha preconcetti... odia allo stesso modo tutti gli individui creativi.
La critica, come la intendo io, viene scritta nella speranza che le cose migliorino.
La critica è una spazzola che non si può usare sulle stoffe leggere, dove porterebbe via tutto.
Login in corso...