Criticare è valutare, impadronirsi, prendere possesso intellettuale, insomma stabilire un rapporto con la cosa criticata e farla propria.
Per tutti i cambiamenti importanti dobbiamo intraprendere un salto nel buio.
L'uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessa.
Com'è piacevole il giorno in cui smettiamo di lottare per essere giovani, o magri.
Non v'è menzogna peggiore di una verità fraintesa da coloro che la ascoltano.
Noi consideriamo il mondo i cui oggetti non sono interessanti né importanti, e li stigmatizziamo come irreali.
La critica è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe.
La critica non ha strappato i fiori immaginari dalla catena perché l'uomo continui a trascinarla triste e spoglia, ma perché la getti via e colga il fiore vivo.
Credo che la critica si giochi in una dimensione solitaria, oggi più che in passato. Il critico ha bisogno di amici, non di complici come è accaduto con i giochi di squadra della stagione ermetica.
Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.
La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
La gente ti chiede una critica, ma in realtà vuole solo una lode.
Spesso la critica non è scienza; è un mestiere, in cui occorre più salute che intelligenza, più fatica che capacità, più abitudine che genio.
Un critico è un uomo che conosce la strada, ma non sa guidare l'auto.
La critica salutare, ben informata ed equilibrata è l'ozono della vita pubblica.
Talora la più efficace critica di un testo è proprio la sua parodia.
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