Criticare è valutare, impadronirsi, prendere possesso intellettuale, insomma stabilire un rapporto con la cosa criticata e farla propria.
Quando due persone si incontrano ci sono in realtà sei presone presenti: c'è ogni uomo come egli si vede, ogni uomo come l'altro lo vede, e ogni uomo come egli è in realtà.
La consapevolezza... non ti si manifesta sminuzzata in pezzetti... Un 'fiume' o una 'corrente' sono le metafore con cui viene più naturalmente descritta.
Tessiamo noi stessi il nostro destino, buono o cattivo, e il lavoro fatto non si può più disfare: nulla di ciò che facciamo viene mai cancellato.
La religione è la reazione totale di un uomo alla vita.
Forse il peso specifico di un critico è null'altro che il suo desiderio di verità.
La critica salutare, ben informata ed equilibrata è l'ozono della vita pubblica.
La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
Quali cose umane non sono esposte al pericolo della degenerazione? I critici dei critici vi porranno riparo.
Il piacere della critica ci toglie quello di essere vivamente colpiti da cose bellissime.
La critica va fatta a tempo; bisogna disfarsi del brutto vizio di criticare dopo.
Non prestate alcuna attenzione alla critica degli uomini che non hanno, loro stessi, scritto un'opera notevole.
Non si può criticare ed essere diplomatici allo stesso tempo.
La critica innalza perché non vede l'ora di abbattere.
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