La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi.
Lo Stato è il mediatore tra l'uomo e la libertà dell'uomo.
Quel che contraddistingue il comunismo non è l'abolizione della proprietà in generale, bensì l'abolizione della proprietà borghese.
Il potere statale moderno non è che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese.
La gente ti chiede una critica, ma in realtà vuole solo una lode.
Credo che la critica si giochi in una dimensione solitaria, oggi più che in passato. Il critico ha bisogno di amici, non di complici come è accaduto con i giochi di squadra della stagione ermetica.
I critici devono sapere di più, e scrivere di meno.
La critica è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe.
La critica, come la intendo io, viene scritta nella speranza che le cose migliorino.
Quali cose umane non sono esposte al pericolo della degenerazione? I critici dei critici vi porranno riparo.
La critica innalza perché non vede l'ora di abbattere.
Criticare è valutare, impadronirsi, prendere possesso intellettuale, insomma stabilire un rapporto con la cosa criticata e farla propria.
Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle.
Un critico è un uomo che conosce la strada, ma non sa guidare l'auto.