Un "critico" è un uomo che non crea nulla e proprio perciò si ritiene qualificato a giudicare il lavoro degli uomini creativi, Vi è logica, in questo: lui non ha preconcetti... odia allo stesso modo tutti gli individui creativi.
Tutto in eccesso. Per godere il sapore della vita, dacci dentro a grandi morsi. La moderazione va bene per i monaci.
Se provi la tentazione di fare qualcosa che sappia di altruismo, esamina i tuoi moventi e sradica l'autoinganno. Poi, se ci tieni ancora, sguazzaci pure!
Tutto in eccesso! Per godere il sapore della vita, dacci dentro a grandi morsi. La moderazione va bene per i monaci.
Se vi capita di essere uno della minoranza impaziente che può fare un lavoro creativo, non forzate mai un'idea, la farete abortire se lo fai. Siate pazienti e la darete alla luce quando i tempi sono maturi. Imparate ad aspettare.
Una generazione che ignora la storia non ha passato - ed è senza futuro.
Criticare è valutare, impadronirsi, prendere possesso intellettuale, insomma stabilire un rapporto con la cosa criticata e farla propria.
La critica va fatta a tempo; bisogna disfarsi del brutto vizio di criticare dopo.
Il critico dovrebbe, per poter dare un giudizio definitivo, rifare il corso del mondo sino all'opera d'arte da giudicare, in due parole, essere uguale a Dio.
La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
La critica è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe.
Irritarsi per una critica vuol dire riconoscere di averla meritata.
Talora la più efficace critica di un testo è proprio la sua parodia.
Spesso la critica non è scienza; è un mestiere, in cui occorre più salute che intelligenza, più fatica che capacità, più abitudine che genio.
Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle.
Tu puoi individuare il cattivo critico allorquando comincia a discutere il poeta e non la poesia.
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