Non si può criticare ed essere diplomatici allo stesso tempo.
Credo nelle idee che diventano azioni.
Il cattivo critico critica il poeta, non la poesia.
Abbastanza spesso la gente mi considera pazzo quando faccio un salto invece di un passo, proprio come se tutti i salti fossero sbagliati e mai portassero uno in nessun posto.
Può darsi che tutte le scienze, o la maggior parte di esse, comincino con la sofferenza o con la pietà. Ma una volta che la scienza ha preso avvio, non c'è più posto per queste emozioni.
Accademismo non è l'eccesso della conoscenza, è il possesso di idee fisse su come utilizzare i propri dati.
Credo che la critica si giochi in una dimensione solitaria, oggi più che in passato. Il critico ha bisogno di amici, non di complici come è accaduto con i giochi di squadra della stagione ermetica.
La critica innalza perché non vede l'ora di abbattere.
La critica non ha strappato i fiori immaginari dalla catena perché l'uomo continui a trascinarla triste e spoglia, ma perché la getti via e colga il fiore vivo.
La critica è una spazzola che non si può usare sulle stoffe leggere, dove porterebbe via tutto.
Talora la più efficace critica di un testo è proprio la sua parodia.
La critica salutare, ben informata ed equilibrata è l'ozono della vita pubblica.
Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle.
La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
Quali cose umane non sono esposte al pericolo della degenerazione? I critici dei critici vi porranno riparo.