Il piacere della critica ci toglie quello di essere vivamente colpiti da cose bellissime.
L'armonia più dolce è il suono della voce di colei che amiamo.
Nella pura amicizia c'è un piacere che non possono provare quanti sono nati mediocri.
V'è in alcuni uomini una certa mediocrità di spirito che contribuisce a renderli saggi.
La critica spesso non è una scienza; è un mestiere, dove occorrono più salute che spirito, più lavoro che capacità, più abitudine che genio.
Un uomo di ingegno mediocre crede di scrivere divinamente; uno di solido ingegno ritiene di scrivere passabilmente.
Il critico dovrebbe, per poter dare un giudizio definitivo, rifare il corso del mondo sino all'opera d'arte da giudicare, in due parole, essere uguale a Dio.
La gente ti chiede una critica, ma in realtà vuole solo una lode.
Un critico è un uomo che conosce la strada, ma non sa guidare l'auto.
Credo che la critica si giochi in una dimensione solitaria, oggi più che in passato. Il critico ha bisogno di amici, non di complici come è accaduto con i giochi di squadra della stagione ermetica.
Spesso la critica non è scienza; è un mestiere, in cui occorre più salute che intelligenza, più fatica che capacità, più abitudine che genio.
Accetto con gratitudine la più aspra critica, se soltanto rimane imparziale.
La critica è una spazzola che non si può usare sulle stoffe leggere, dove porterebbe via tutto.
Un "critico" è un uomo che non crea nulla e proprio perciò si ritiene qualificato a giudicare il lavoro degli uomini creativi, Vi è logica, in questo: lui non ha preconcetti... odia allo stesso modo tutti gli individui creativi.
Talora la più efficace critica di un testo è proprio la sua parodia.
La critica è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe.
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