Irritarsi per una critica vuol dire riconoscere di averla meritata.
Nessuna cosa umana è tanto instabile e fluttuante quanto la gloria di un potere che non s'appoggia sulle proprie forze.
La lussuria della fama è l'ultima che un uomo saggio si scrolla da dosso.
Conviene alle donne di piangere, ma agli uomini di ricordare.
Il bisogno di sicurezza ostacola qualsiasi grande e nobile impresa.
Un "critico" è un uomo che non crea nulla e proprio perciò si ritiene qualificato a giudicare il lavoro degli uomini creativi, Vi è logica, in questo: lui non ha preconcetti... odia allo stesso modo tutti gli individui creativi.
La critica, come la intendo io, viene scritta nella speranza che le cose migliorino.
La critica non ha strappato i fiori immaginari dalla catena perché l'uomo continui a trascinarla triste e spoglia, ma perché la getti via e colga il fiore vivo.
La critica va fatta a tempo; bisogna disfarsi del brutto vizio di criticare dopo.
Talora la più efficace critica di un testo è proprio la sua parodia.
Il piacere della critica ci toglie quello di essere vivamente colpiti da cose bellissime.
Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.
La critica è una spazzola che non si può usare sulle stoffe leggere, dove porterebbe via tutto.
I critici devono sapere di più, e scrivere di meno.