Chi vuole pensare deve rinunciare a darsi da fare.
L'ignoranza non deve impoverirsi con il sapere. Per ogni risposta deve saltare fuori, lontano e apparentemente non in rapporto con essa una domanda che prima dormiva appiattata. Chi ha molte risposte deve avere ancor più domande.
Se tu sapessi di più del futuro, il passato sarebbe ancora più pesante.
Non ho mai sentito parlare di un uomo che abbia attaccato il potere senza volerlo per sé, e in questo i moralisti religiosi sono i peggiori.
Prevede sempre la fine: per non cominciare niente.
Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto.
Il pensiero ingrandisce il nostro piccolo essere che è come un granello di sabbia di fronte all'eternità.
Pensare è sommamente nostro; sepolto nella privatezza più intima del nostro essere, È anche il più comune, usurato, ripetitivo degli atti. Questa contraddizione non può essere risolta.
Per sottrarsi alla fatica di pensare, i più sono persino disposti a lavorare.
I pensieri sono spiriti in movimento come le onde del mare che fanno sentire la loro voce infrangendosi sulla riva.
Nulla è vero o falso, ma è il pensarlo che lo rende tale.
Soltanto chi abbia la coscienza di portare una luce tra i contemporanei dovrebbe esprimere i propri pensieri: gli altri non sono che ciarlatani.
Molti benpensanti sono poco più che custodi dei loro averi.
La libertà di pensare è il coraggio di imbattersi nei proprio demoni.
Ogni società civile, religiosa e politica determina i confini, le «riserve» più o meno ampie, entro cui il pensiero può liberamente esprimersi.
Pensare ci rende sensibili alle sfumature dei sentimenti e alle possibilità dell'immaginazione.