Chi vuole pensare deve rinunciare a darsi da fare.— Elias Canetti
Chi vuole pensare deve rinunciare a darsi da fare.
Tutte le opinioni possibili possono esprimersi moralmente; cioè: nulla è tanto immorale da non poter essere, in qualche posto, ammesso e prescritto.
Nulla l'uomo teme di più che essere toccato dall'ignoto.
Chi ha troppe parole non può che essere solo.
Prevede sempre la fine: per non cominciare niente.
Queste anime di vermi come potrebbero capire che è importante disprezzare il denaro, anche se uno ne ha bisogno!
L'impegno a pensare bene è il principio della morale.
Mentre si pensa spesso si perde l'occasione.
Un altro può anche pensare per me, ma non è desiderabile che lo faccia precludendomi la possibilità di pensare per me stesso.
Vivere del pensiero è sentirsi superiori alla comunità.
Per chiunque pensa e agisce è un brutto segno se non è vilipeso, ingiuriato, minacciato.
Si pensa come si vive.
A volte anche il pensare danneggia la salute.
Per quanto male un uomo possa pensare delle donne, non c'è donna che non pensi peggio di lui.
Il pensatore somiglia molto al disegnatore che vuol riprodurre nel disegno tutte le connessioni possibili.
Penso, dunque sono. Credo.