Per farsi un'idea della miseria dei nostri connazionali basta dare un'occhiata a come si divertono.
L'inizio di una conoscenza, che sia di persone oppure di cose, consiste nell'ottenere un contorno definito della nostra ignoranza.
In ogni separazione c'è un'immagine della morte.
Ciò che chiamiamo disperazione spesso non è altro che la dolorosa avidità d'una speranza non esaudita.
Egli era come un gallo che pensasse che il sole fosse sorto per sentirlo cantare.
La razza è più forte del pascolo.
Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce.
Dal piacere nasce il dolore, dal piacere nasce la paura: per chi è libero dal piacere non esiste dolore: di che cosa dovrebbe aver paura?
Il piacere è troppo effimero, la musica ci solleva un momento soltanto per poi lasciarci più tristi, ma il sonno è una compensazione. Anche quando ci ha lasciati, abbiamo bisogno di qualche secondo per ricominciare a soffrire.
Il piacere è l'unica cosa su cui valga la pena di avere una teoria.
Il piacere sta sul filo, e si muta in dolore se non ha misura.
I piaceri semplici sono l'ultimo rifugio della gente complicata.
L'impressione di piacere può rimanere tale fino a quando non si è certi di piacere soprattutto a sé stessi.
L'arte di dar sapore ai piaceri è quella di esserne avari.
Nessun piacere è di per se stesso un male: però i mezzi per procurarsi certi piaceri arrecano molti più tormenti che piaceri.
La solitudine ci dà il piacere d'una grande compagnia: la nostra.
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