Gli uomini credono volentieri ciò che desiderano sia vero.— Giulio Cesare
Gli uomini credono volentieri ciò che desiderano sia vero.
Amo il tradimento, ma odio il traditore.
Non dobbiamo aver paura che della paura.
Preferirei essere il primo in questo modesto villaggio piuttosto che il secondo a Roma.
I nemici avrebbero avuto la vittoria se avessero avuto chi sa vincere.
Di regola, gli uomini si preoccupano più di ciò che non possono vedere che di ciò che possono vedere.
Le più diffuse credenze traggono la loro forza dall'inverificabilità.
Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente; e il credere in una cosa la rende possibile.
Credo sì e no, come uno che ha paura di sperare e che sperando sa di aver paura.
Alcuni affermano di credere tutto quello che la Chiesa crede, ma poi non sanno che cosa la Chiesa crede e quindi è come se non credessero.
Chi crede non vuole pensare, ma spostare montagne, diventare beato, avere molto: Dio, immortalità, felicità eterna. Forse è per questo che non vuole pensare? Forse non ne è affatto capace? In ogni caso non deve. Spesso non ne ha bisogno, perché altri se ne incaricano per lui.
Accettare una credenza semplicemente perché essa è costume, significa: essere disonesti, essere vili, essere pigri. E così disonestà, viltà e pigrizia sarebbero i presupposti dell'eticità?
Se dunque qualcuno vuol conoscere quello che deve credere, deve rendersi conto che non potrà capire di più parlandone, che credendo.
È pericoloso credere e pericoloso non credere.
Credere significa liberare in se stessi l'indistruttibile, o meglio: liberarsi, o meglio ancora: essere.
Siamo inclini a credere in chi non conosciamo perché non ci ha mai ingannati.