Quell'agente patogeno, mille volte più virulento di tutti i microbi, l'idea di essere malati.— Marcel Proust
Quell'agente patogeno, mille volte più virulento di tutti i microbi, l'idea di essere malati.
L'idea che si morirà è più crudele del morire, ma meno dell'idea che un altro sia morto.
Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un'immagine umana.
Viviamo di solito nell'abitudine, con il nostro essere ridotto al minimo. Le nostre facoltà restano addormentate, riposando sui guanciali dell'abitudine: essa sa quello che c'è da fare e non ha bisogno di loro.
Ciascuno è l'uomo della propria idea; ci sono molte meno idee che uomini, sicché tutti gli uomini della stessa idea si somigliano.
La generosità non è spesso che l'aspetto interore che prendono i nostri sentimenti egoistici quando non li abbiamo ancora nominati e classificati.
Nella malattia il dolore fine a se stesso non va mai accettato e va contrastato con qualsiasi mezzo. La malattia deve aumentare e non diminuire il rispetto per la libertà, l'autodeterminazione e la personalità dell'individuo.
La malattia è il lato notturno della vita.
La malattia, come ingrandisce le dimensioni di un uomo ai suoi stessi occhi!
Per malattia si deve intendere un intempestivo approssimarsi della vecchiaia, della bruttezza e dei giudizi pessimistici cose che sono in relazione fra loro.
Amavo molto i malati ed avrei valicato monti e valli, se mi avessero lasciato fare, per visitare un malato, non per curarlo, ma per amarlo.
Attorno agli ammalati bisogna essere allegri.
Bisogna allontanare con ogni mezzo e sradicare col ferro e col fuoco e con vari espedienti, dal corpo la malattia.
Mi piace la convalescenza: è la cosa per cui vale la pena ammalarsi.
Trarre dalla malattia, specialmente quando non è veramente tale, la maggior dolcezza possibile. Essa ne contiene molta.
La malattia è un linguaggio comunicativo, non un ammasso anarchico di cellule impazzite. Succede che il nostro corpo non sia soddisfatto della vita che fa e si lamenta, tenti di opporsi, critica il cervello per le sue scelte.