La critica è in sé stessa un'arte.
Non dite che avete esaurito la vita. Quando un uomo fa questa dichiarazione si sa che è la vita che lo ha esaurito.
Ci sono due modi di non amare l'arte. Uno è di non amarla. L'altro di amarla razionalmente.
Il temperamento è il requisito primario per il critico un temperamento suscettibile squisitamente alla bellezza, e alle varie impressioni che la bellezza ci offre.
Il libro della vita inizia con l'immagine di un uomo e una donna in un giardino. Termina con l'Apocalisse.
L'intelletto è l'unica cosa che affina.
Che sciocca occupazione quella d'impedirci di provare un piacere o farci arrossire di quello che abbiamo provato! È l'occupazione del critico.
Il cattivo critico critica il poeta, non la poesia.
Il critico è simile all'attore; entrambi non riproducono semplicemente il mondo poetico, ma lo integrano.
Ogni critico è propriamente una donna nell'età critica, astioso e refoulé.
La critica è venefica e benefica.
Il critico capace dovrebbe essere un filosofo, perché dalla filosofia ha imparato la serenità, l'imparzialità, e la transitorietà delle cose della vita umana.
I novantanove centesimi della critica che si fa tra gli uomini non nasce già dall'amore del vero, ma da presunzione, arroganza, acrimonia, litigiosità, astio gelosia.
La malignità è lo spirito della critica, e la critica è l'origine del progresso e della civiltà.
Ascolta i critici anche quando non sono giusti, resisti loro anche se lo sono.
Critica. Una cosa che può essere evitata non dicendo nulla, non facendo nulla e non essendo nessuno.