Paupertas artis omnis perdocet.— Plauto
Paupertas artis omnis perdocet.
Nessun cavallo è più saggio di un cavallo come te.
È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare.
L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele.
Nessuno da solo sa mai abbastanza.
Niente è più amichevole di un amico in difficoltà.
Quando i ricchi furfanti hanno bisogno di quelli poveri, quelli poveri possono fare il prezzo che vogliono.
La povertà è la matrigna del genio.
La povertà del futuro sarà l'ignoranza, e le differenze sociali degli anni a venire saranno stabilite, più che dal denaro, dalla cultura di chi sa qualcosa e di chi non sa niente.
Ogni bambino merita le migliori possibilità di riuscita, ognuno dovrebbe potere avere la possibilità di lavorare e nessuno dovrebbe crescere fra sofferenze e povertà. Io li definirei i principi associati ad ogni società civile e dignitosa.
Ricordo un'infanzia di povertà dominata da seri problemi economici. La mia rivalsa è stata la scuola. Sono quasi sempre stata la più brava della classe.
Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono.
I poveretti sono come le pecore, vanno sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri.
Dentro di noi abbiamo un'Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.
Se ciascuno si accontentasse del necessario e donasse ai poveri il superfluo, non vi sarebbero né ricchi né poveri.
Chi pensa di potersi permettere di essere negligente non è lontano dalla povertà.