Il vizio esisterà finché esisteranno gli uomini.
La lontananza aumenta il prestigio.
La speranza era nel valore, la salvezza dipendeva dalla vittoria.
Tentando, molte cose si riesce a compiere, che i neghittosi credevano impossibili.
La lussuria della fama è l'ultima che un uomo saggio si scrolla da dosso.
Anche per i saggi la brama di gloria è l'ultima passione di cui si spogliano.
Preferisco un vizio accomodante che una virtù ostinata.
I vizi si insinuano più facilmente attraverso i piaceri.
La politica dovrebbe rappresentare interessi, interpretare ideali, colmare il divario tra sogno e realtà; non può essere fatta solo sottolineando i vizi del proprio avversario.
Vi sono difetti che preservano da alcuni vizi più gravi, così come, in tempo di peste, i malati di febbre quartana si salvano dal contagio.
Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinghiamo credendo di averli abbandonati noi.
Il vizio non può credere alla virtù per quella ragion medesima per cui la vigliaccheria non può credere all'eroismo.
I vizi ti allettano con una ricompensa: al servizio della virtù devi vivere gratuitamente.
Se il vostro scopo non è quello di creare virtù eroiche, ma abitudini tranquille; se preferite i vizi ai delitti allora livellate le condizioni e costituite il governo della democrazia.
Non sappiamo sopportare né i nostri vizi né i loro rimedi.
Ci sono dei vizi che vivono in noi soltanto per mezzo degli altri e che, tagliando il tronco, si tolgono via come rami.