Attraverso le asperità, alle stelle.— Lucio Anneo Seneca
Attraverso le asperità, alle stelle.
La fame non ha pretese: basta sedarla; come, non ha importanza.
Infelice non è chi esegue un ordine, ma chi lo esegue contro la propria volontà. Disponiamoci, perciò a volere quello che le circostanze esigono.
Una grande fortuna è una grande schiavitù.
Se giudichi il denaro un bene, ti angustierà una povertà falsa.
Nessuno è più infelice che la maggior parte di quelli che sono generalmente ritenuti felici.
È bene affrontare le difficoltà in gioventù perché chi non ha mai sofferto non ha temprato pienamente il suo carattere. Il samurai che si scoraggia o cede di fronte alla prova non è di alcuna utilità.
Non rifletté, scientemente, che la soluzione della propria difficoltà consisteva delll'ammettere il fatto che non c'era soluzione.
Le maggiori difficoltà stanno dove noi le cerchiamo.
È più che impossibile, è difficile.
L'uomo ha bisogno di difficoltà: sono necessarie alla salute.
Il difficile non è raggiungere qualcosa, è liberarsi dalla condizione in cui si è.
Chi non sopporta una croce non merita una corona.
Molte di quelle che chiamiamo difficoltà non ci paiono tali se non perché non ci vogliam torre la briga di cercare i mezzi, spesso molto semplici e maneggevoli, che basterebbero a superarle.
Più difficile fare una cosa che parlarne? Per nulla. Questo è un volgare errore della massa. È molto, molto più difficile parlare di una cosa che farla.