Attraverso le asperità, alle stelle.
Chi è impreparato, teme anche le piccolezze.
Crediamo che la morte ci segua e, invece, ci ha preceduto e ci seguirà. Tutto quello che è stato prima di noi è morte; che importa se non cominci oppure finisci, quando il risultato in entrambi i casi è questo: non esistere.
Bisogna fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti.
I piccoli delitti vengono puniti, quelli grandi portati in trionfo.
Mi chiedi qual è stato il mio più grande progresso? Ho cominciato a essere amico di me stesso.
Le maggiori difficoltà stanno dove noi le cerchiamo.
Molte di quelle che chiamiamo difficoltà non ci paiono tali se non perché non ci vogliam torre la briga di cercare i mezzi, spesso molto semplici e maneggevoli, che basterebbero a superarle.
Come mi riesce difficile vedere ciò che è davanti ai miei occhi!
Quel che hanno di più difficile i periodi difficili della vita è che essi si ripetono.
L'assenza di difficoltà produce solo cretini.
Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, ma è perché non osiamo che sono difficili.
Mi sento sotto la cresta dell'onda.
Il difficile non è raggiungere qualcosa, è liberarsi dalla condizione in cui si è.
Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede l'opportunità in ogni difficoltà.
Avviene assai volte, che moltiplicando i mezzi per arrivare ad un medesimo fine ci si arrivi più difficilmente.