Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere.
Non puoi fuggire le necessità, ma le puoi vincere.
Il piacere sta sul filo, e si muta in dolore se non ha misura.
Della nostra esistenza buona parte si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell'agire diversamente dal dovuto.
L'uomo più potente è quello che è padrone di se stesso.
Non è vero che abbiamo poco tempo, abbiamo troppo tempo che non riusciamo a utilizzare.
La malvagità è sempre più facile della virtù, perché in tutto prende sempre una scorciatoia.
Io non chiamo malvagio propriamente colui che pecca, ma colui che pecca o peccherebbe senza rimorso.
Anche se l'uomo ha rimosso nell'inconscio i suoi impulsi malvagi e vorrebbe dirsi che non è responsabile di essi, qualcosa lo costringe ad avvertire questa responsabilità come un senso di colpa il cui motivo gli è sconosciuto.
È questa la vera malvagità, non sapere nemmeno che si è malvagi.
Come definiresti l'uomo malvagio? Quel tipo d'uomo che ammira l'innocenza. E una donna malvagia? Quel tipo di donna di cui un uomo non si stanca mai.
A re malvagio consiglier peggiore.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.
Vedere e ascoltare i malvagi è già l'inizio della malvagità.
I malvagi sono colmi di pentimento.
Il malvagio ha due maniere di nuocere: facendo il male e facendo il bene.