Una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica.
Non si può fare una rivoluzione portando i guanti di seta.
Nell'esercito sovietico ci vuole più coraggio a ritirarsi che ad avanzare.
L'umanità è divisa in ricchi e poveri, in proprietari e sfruttati, ed astrarre noi stessi da questa divisione fondamentale; e dall'antagonismo tra poveri e ricchi significa astrarsi da fatti fondamentali.
Per distruggere l'inevitabilità delle guerre è necessario distruggere l'imperialismo.
La morte risolve tutti i problemi: niente uomini, niente problemi.
Chi sarebbe così insensato da morire senza aver fatto almeno il giro della propria prigione?
Il sogno è un fenomeno misterioso, è l'unica via che ha l'uomo di incontrare le persone scomparse, parlare con loro, provare forti emozioni, fino a piangere con loro.
Quando abbiamo imparato a vivere, moriamo.
Solo la morte rivela quale misera cosa siano i corpi degli uomini.
La morte raggiunge anche l'uomo che fugge.
La morte è come il sonno, ma con questa differenza: se sei morto e qualcuno grida "In piedi, è giorno fatto!", ti riesce difficile trovare le pantofole.
Devi amare la vita, perché la morte è una scocciatura.
Nella democrazia dei morti tutti gli uomini sono finalmente uguali. Non vi è né rango né posizione né prerogativa nella repubblica della tomba.
Ci sono diecimila e più porte attraverso cui l'uomo può uscire di scena.
Siamo qui per aiutare i pazienti a vivere la più alta qualità di vita e, quando non è più possibile, per facilitare la più grande qualità di morte.