Il primo sintomo della morte é la nascita.— Stanisław Jerzy Lec
Il primo sintomo della morte é la nascita.
La carriera dell'uomo nell'universo ci impone di chiederci se per caso egli non benefici di qualche raccomandazione.
I giovani delinquenti non hanno un avvenire sicuro. Possono ancora diventare persone perbene.
Gli uomini hanno i riflessi lenti; in genere capiscono solo nelle generazioni successive.
La tecnica arriverà a tale perfezione che l'uomo potrà fare a meno di se stesso.
Sono figlia del sole - mi diceva una lentiggine sul naso di Tizia.
Veder la china, il baratro profondo, la via senza ritorno, ultima via... Triste non è il tramonto, amica mia, triste è dover assistere al tramonto!.
Sin dal giorno della mia nascita, la mia morte ha iniziato il suo cammino. Sta camminando verso di me, senza fretta.
La morte è per tutti, la vita per pochi.
Arriviamo a comprendere fino in fondo gli esseri umani ai quali siamo uniti da un vincolo indissolubile soltanto nell'attimo della loro morte.
La pena di morte, così come la si applica, è una disgustosa macelleria, un oltraggio inflitto alla persona e al corpo.
Non voglio e non posso figurarmi un individuo che sopravviva alla sua morte corporale: quante anime deboli, per paura e per egoismo ridicolo, si nutrono di simili idee!
La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto.
Morire. Non fosse che per fregare l'insonnia.
La morte è come il sonno, ma con questa differenza: se sei morto e qualcuno grida "In piedi, è giorno fatto!", ti riesce difficile trovare le pantofole.
'A morte 'o ssaje ched'e?... è una livella.