758 frasi, citazioni, aforismi
Gli spiriti liberi vivranno con donne? In generale io penso che essi, simili ai profetici uccelli dell'antichità, come coloro che nel presente pensano il vero e parlano la verità, debbano preferire volar soli.
Al mondo vi è un'unica via che nessuno oltre a te può fare: dove porta? Non domandare: seguila.
Al nostro istinto più forte, al tiranno che è in noi, non si sottomette solo la nostra ragionevolezza, ma anche la nostra coscienza.
Ancor sempre, contro l'amore è d'aiuto, nella maggioranza dei casi, quell'antico radicale rimedio: esser riamati.
Non c'è niente da fare: ogni maestro ha un solo allievo, e questo gli diventa infedele perché è destinato anche lui a diventare maestro.
Si mente, sì, con la bocca, ma con il ghigno che si fa in quel momento si dice pur sempre la verità.
E io sopporto soltanto più poeti, che tra l'altro hanno anche dei pensieri, come Pindaro e Leopardi.
Conta per perduto il giorno senza danza.
Si dovrebbe considerare uno scrittore come un malfattore, che solo in rarissimi casi merita l'assoluzione o la grazia: questo sarebbe un rimedio contro il dilagare dei libri.
Vergognarsi della propria immoralità: è un gradino della scala, al termine della quale ci si vergognerà anche della propria moralità.
L'Atene del terzo secolo, se potessimo visitarla, ci sembrerebbe quasi popolata di pazzi.
Senza piacere non vi è vita; la lotta per il piacere è la lotta per la vita.
Chi chiami cattivo? Chi mira soltanto a incutere vergogna.
Come è giunto l'oro ad avere il massimo valore? Perché non È volgare, non è utile e luccica di mite splendore; sempre esso dona se stesso. Solo come riflesso della virtù più nobile, l'oro giunse al più nobile valore.
Al nostro istinto più forte, al nostro interno tiranno, si assoggetta non solo la nostra ragione, ma anche la nostra coscienza.
Chi conosce il lettore, non fa più nulla per il lettore. Ancora un secolo di lettori e anche lo spirito emanerà fetore. Che a tutti sia lecito leggere, finisce per corrompere non solo lo scrivere ma anche il pensare.
Definisco il cristianesimo l'unica grande maledizione, l'unica grande e più intima depravazione, l'unico grande istinto della vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, furtivo, sotterraneo, meschino lo definisco l'unica immortale macchia d'infamia dell'umanità.
Non si può ridere di tutto e di tutti, ma ci si può provare.
Coraggiosi, noncuranti, beffardi, violenti così ci vuole la saggezza: che è femmina e sa amare solo il guerriero.
Quanta verità può sopportare uno spirito, quanta verità può affrontare uno spirito? Questo è diventato per me sempre più la vera misura del valore.