Il pubblico rispetto al genio è un orologio che ritarda.
L'inclinazione frenetica dell'uomo per tutte le sostanze, salutari o rischiose, che esaltano la sua personalità, testimonia della sua grandezza. Perché aspira sempre a riaccendere le proprie speranze e a elevarsi verso l'infinito. Ma bisogna vedere i risultati.
Il male viene fatto senza sforzo, naturalmente, è l'opera del fato. Il bene è sempre il prodotto di un'arte.
Per il commerciante la stessa onestà è una speculazione di lucro.
Tieniti i sogni: i saggi non ne hanno di così belli come i pazzi!
I cannoni tuonano... membra volano in tutte le direzioni... si possono sentire i lamenti delle vittime e gli ululati di quelli che effettuano il sacrificio... è l'Umanità in cerca di felicità.
Il pubblico prima vuol capire, poi sentire.
Non sempre il pubblico sbaglia, anche se sbaglia quasi sempre.
Anche se girassi un film su Cenerentola, il pubblico cercherebbe qualche cadavere nella carrozza.
Il miglior pubblico che io abbia mai avuto non faceva il minimo rumore alla fine del mio spettacolo.
Il pubblico non sa mai quello che vuole, ma solo ciò che non vuole.
Il pubblico è meravigliosamente tollerante. Perdona tutto fuorché il genio.
Il pubblico è una bestia feroce: bisogna incatenarlo oppure fuggire.
Non esiste animale più meschino, stupido codardo, miserabile, egoista, malevolo, invidioso, ingrato del Pubblico. È il più vigliacco dei vigliacchi, perché ha paura di sé stesso.
Di rado il pubblico perdona due volte.
Il pubblico è una vecchia. Lasciatela borbottare.