Il pubblico rispetto al genio è un orologio che ritarda.— Charles Baudelaire
Il pubblico rispetto al genio è un orologio che ritarda.
Non c'è scusa all'essere cattivi, ma v'è un certo merito nel sapersi tali; fare il male per stupidità è il più irrimediabile dei vizi.
Noi vogliamo, per quel fuoco che ci arde nel cervello, tuffarci nell'abisso, inferno o cielo non importa. Giù nell'ignoto per trovarvi del nuovo.
Partiamo all'alba, con il cervello ardente, il cuore gonfio di rancore e desideri amari, e andiamo, docili al ritmo delle onde, cullando l'infinito nostro sul finito dei mari...
Il poeta è simile al principe delle nubi che sfida la tempesta e ride dell'arciere; esiliato sulla terra in mezzo agli schiamazzi, le sue ali di gigante gli impediscono di camminare.
Per il mercante anche l'onestà è una speculazione.
Il pubblico non sa mai quello che vuole, ma solo ciò che non vuole.
Il pubblico è una vecchia. Lasciatela borbottare.
Il pubblico prima vuol capire, poi sentire.
Il pubblico è meravigliosamente tollerante. Perdona tutto fuorché il genio.
Il pubblico non ha vergogna né gratitudine.
Il miglior pubblico che io abbia mai avuto non faceva il minimo rumore alla fine del mio spettacolo.
Anche se girassi un film su Cenerentola, il pubblico cercherebbe qualche cadavere nella carrozza.
Il pubblico è una bestia feroce: bisogna incatenarlo oppure fuggire.
Non sempre il pubblico sbaglia, anche se sbaglia quasi sempre.