Ogni volta che non ha niente da dire, nomina Dio.— Elias Canetti
Ogni volta che non ha niente da dire, nomina Dio.
Forse neanche un solo uomo è degno di avere un bambino.
La maggior parte delle religioni rendono gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo?
L'arte sta nel leggere sufficientemente poco.
Nell'oscurità le parole pesano il doppio.
Quante letture ci si risparmierebbe, se si conoscessero prima gli scrittori. Tutte le letture?
A Dio si va per "la via stretta"; ma tu, più largo, non vi passi. Ti ha gonfiato l'orgoglio? Ti ha fatto enfiare la scienza? Torna umile, ignorante, magro e passerai.
Fino a quando non mi daranno la prova che è stato Dio a creare gli uomini, continuerò ad affermare che sono stati gli uomini ad aver creato Dio.
L'idea di un Dio impersonale sarà più accettabile per la ragione, ma è pur sempre una scappatoia per spiegare quello che la scienza non sa ancora spiegare.
Dio non è mai così in collera come quando si attenta ai diritti divini, ai privilegi, alle proprietà, alle immunità dei suoi preti.
Quando Dio ha fatto l'uomo e la donna, non li ha brevettati. Così da allora qualsiasi imbecille può fare altrettanto.
Sono gli uomini che hanno dissuaso Dio dall'esistere.
Un dio che può essere compreso non è un dio.
Se pensiamo che una volta si sapeva quali angeli trainassero i pianeti o quali divinità provocassero diluvi, si può dire che oggi Dio è stato relegato agli inizi dell'universo.
Dio ha le mie dimensioni.
"Dio" è la risposta alla domanda implicita nella finitezza dell'uomo; egli è il nome di ciò che interessa ultimamente l'uomo.