Dio: una malattia dalla quale ci si crede guariti perché non ne muore più nessuno.
A parte alcuni esempi di malinconia esaustiva e alcuni suicidi fuori dal comune, gli uomini non sono che fantocci imbottiti di globuli rossi per generare la storia e le sue smorfie.
Non sono mai a mio agio nell'immediato, mi seduce solo quello che mi precede, quello che mi allontana da qui, gli istanti innumerabili in cui non fui: il non-nato.
Ogni fede è falsa.
I peggiori misfatti vengono commessi per entusiasmo, stato morboso responsabile di quasi tutte le sventure, pubbliche e private.
Dio non spiega niente, questa è la sua forza. D'altronde si ricorre a lui solo quando non si osa affrontare una realtà e ci si rifugia in una scappatoia. Lui è questa scappatoia.
Dio è ingegnoso, ma non disonesto.
L'adozione acritica del "rivelato" e del mistero dell'autorità implicati dalla rivelazione rendono ancora più difficile, o forse persino impossibile, la conquista di quel diritto più esigente: tacere a proposito di Dio.
Dove è Dio, lì vi è amore. E dove è amore, vi è sempre servizio.
Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali.
Coloro che credono di non credere in Dio, in realtà poi credono inconsciamente in Lui, perché il Dio di cui negano l'esistenza non è Dio, ma qualcos'altro.
Contro lui stesso la sua impotenza è infinita.
L'unica scusa di Dio e' che non esiste.
La cosa più insopportabile sarebbe un Dio che fosse come l'uomo se lo augura.
Un Dio che ci lascia provare la sua esistenza vuole essere considerato come un idolo.
Se a qualcuno venisse in mente di affermare che Dio può in qualche modo agire contro le leggi di natura, costui sarebbe al tempo stesso costretto ad ammettere che Dio può agire contro la sua stessa natura: cosa di cui nulla è più assurdo.
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