Chi vuol cercare Dio lo trova dappertutto.— Novalis
Chi vuol cercare Dio lo trova dappertutto.
Per l'uomo profondamente religioso, nulla è peccato.
Si è soli con tutto ciò che si ama.
L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica.
A rigore la filosofia è nostalgia, il desiderio di trovarsi dappertutto come a casa propria.
Strano che la vera e propria origine della crudeltà sia la voluttà.
Che Dio si benedica.
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?
L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.
Dio fu un errore. Ma è difficile stabilire se fu commesso troppo presto o troppo tardi.
Ho sperimentato che Dio non abbandona l'uomo. Siamo noi casomai ad abbandonare Lui.
Vi sono comitive di uomini e donne che si sono dedicati a Dio, ma benchè si chiamino fratelli e sorelle, non si rivolgono quasi la parola.
Non occorre provare la non esistenza di Dio; basta ricordare che ci sono due cose che, ad ogni modo, contano più di lui, e a cui la fede in lui deve subordinarsi: la verità e la libertà.
Tutto ciò che si dice di Dio secondo il corpo, dita, mano, braccia, occhi, bocca, piedi, non indica membra umane come le nostre, ma designa col nome delle membra corporee le sue facoltà.
A forza di insistere Dio è costretto a esistere, a forza di preghiere si forma il suo orecchio, a forza di lacrime nostre i suoi occhi vedono, a forza di allegria spunta il suo sorriso.
Con sottile ironia nobilitiamo Dio con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo.