Leonardo da Vinci
134 frasi, citazioni, aforismi
L'ordinare è opra signorile, l'oprare è atto servile.
Non mi sazio di servire.
La pittura [...] non s'insegna a chi natura nol concede, come fan le matematiche, delle quali tanto ne piglia il discepolo, quanto il maestro gliene legge.
La pittura rappresenta al senso con piú verità e certezza le opere di natura, che non fanno le parole o le lettere, ma le lettere rappresentano con piú verità le parole al senso, che non fa la pittura.
La somma felicità sarà somma cagione della infelicità, e la perfezion della sapienza cagion della stoltizia.
Non è laudabile quel pittore che non fa bene se non una cosa sola, come un nudo, testa, panni, o animali, o paesi, o simili particolari, imperocché non è sí grosso ingegno, che voltatosi ad una cosa sola, e quella sempre messa in opera, non la faccia bene.
Chi non raffrena la volontà colle bestie s'accompagni.
Chi più possiede, più debbe temere di non perdere.
Chi scalza il muro, quello gli cade addosso.
Chi teme i pericoli non perisce per quegli.
Chi vol essere ricco in un dì è impiccato in un anno.
Come è più difficile a 'ntendere l'opere di natura che un libro d'un poeta.
Domanda consiglio a chi ben si corregge.
Dov'è più sentimento, lì è più ne' martiri gran martire.
E questo omo ha una somma pazzia, cioè che sempre stenta per non istentare, e la vita se li fugge sotto speranza di godere i beni con somma fatica acquistati.
Il moto è causa d'ogni vita.
Il pittore che ritrae per pratica e giudizio d'occhio sanza ragione è come lo specchio, che in sé imita tutte le a sé contrapposte cose, sanza cognizione d'esse.
L'omo ha desiderio d'intendere se la femmina è cedibile alla dimandata lussuria, e intendendo di sì e come ell'ha desiderio dell'omo, elli la richiede e mette in opera il suo desiderio, e intender nol pò se non confessa, e confessando fotte.
La natura pare qui in molti o di molti animali stata più presto crudele matrigna che madre e d'alcuni non matrigna ma pietosa madre.
La natura è costretta dalla ragione della sua legge, che in lei infusamente vive.