La morte di un uomo è meno affar suo che di chi gli sopravvive.— Thomas Mann
La morte di un uomo è meno affar suo che di chi gli sopravvive.
La capacità di godere richiede cultura, e la cultura equivale poi sempre alla capacità di godere.
La tolleranza diventa un crimine quando si applica al male.
Questo era amore a prima vista, amore duraturo: un sentimento sconosciuto, insperato, inaspettato per quanto concerneva una questione di consapevolezza cosciente. Prese interamente possesso di lui ed egli comprese, con gioiosa sorpresa, che era per tutta la vita.
Le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse.
La ragione umana deve soltanto volere con più forza del destino, ed è il destino.
È impossibile sperimentare la propria morte oggettivamente e continuare a cantare una melodia.
La morte è un destino migliore e più mite della tirannia.
Quando si muore si ha ben altro da fare che di pensare alla morte.
Chi teme la morte è già morto.
È necessaria l'infelicità per capire la gioia, il dubbio per capire la verità... la morte per comprendere la vita. Perciò affronta e abbraccia la tristezza quando viene.
Vi dimostrerò come non può accadere nulla di meglio della morte.
Morte... è l'unica cosa che non siamo riusciti a volgarizzare del tutto.
La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
Che cosa è la morte per me? Un grado di più nella calma, e forse nel silenzio.
Se non ci fosse la morte, noi moriremmo eternamente.