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La morte: chiave o serratura?
Mai come oggi gli uomini sono morti così silenziosamente e igienicamente e mai sono stati così soli.
Da ogni cosa ci si può mettere al sicuro, ma per la morte abitiamo tutti una città senza mura.
Non è vero che la morte ci giunge come un'esperienza in cui siamo tutti novellini, come dice Montaigne. Tutti prima di nascere eravamo morti.
Se mi converto è perché è meglio che muoia un credente che un ateo.
Vivere significa nascere a ogni istante. La morte subentra quando il processo della nascita cessa.
Se sei consapevole della morte, essa non arriverà come una sorpresa, non ne sarai preoccupato. Percepirai che la morte è esattamente come cambiarsi d'abito e, di conseguenza, in quel momento riuscirai a mantenere la tranquillità mentale.
Vai e prova a confutare la morte: la morte confuterà te, ed è tutto!
Essere immortale è cosa da poco, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte.
Noi diciamo la morte per semplificare, ma ce ne sono quasi quante le persone.
Ci sono persone a cui la morte dona un'esistenza.
Si usano deplorare le morti premature, ma nessuno depreca quelle tardive, ben più incresciose di tutte.
Essere ricordati dopo morti non è che una magra ricompensa per essere stati trattati con disprezzo quando eravamo in vita.
La morte è orribile solo per colui che non crede in Dio, oppure crede in un Dio malvagio, il che è la stessa cosa. Per colui che crede in Dio, nella sua bontà e vive in questa vita secondo la sua legge ed ha sperimentato questa sua bontà, per costui la morte è solo un passaggio.
Nella democrazia dei morti tutti gli uomini sono finalmente uguali. Non vi è né rango né posizione né prerogativa nella repubblica della tomba.
'A morte 'o ssaje ched'e?... è una livella.
Se hai paura della morte, non ascoltare il tuo cuore battere la notte.
Il fatto che sono morti non testimonia affatto che siano vissuti.
Molte persone muoiono a venticinque anni e non vengono sepolti fino a quando non ne hanno settantacinque.
La morte è per tutti, la vita per pochi.