Non c'è legge che torni comoda a tutti.— Tito Livio
Non c'è legge che torni comoda a tutti.
Non possiamo tollerare né i nostri vizi tradizionali né i loro rimedi.
Tutti sanno che, sotto un buon condottiero, non ha grande valore la fortuna, ma sono a prevalere l'intelligenza e la razionalità.
Con l'abitudine, il lavoro appare più leggero.
Una pace certa è preferibile e più sicura di una vittoria sperata.
Il danno arrecato alla nostra reputazione e al nostro credito è maggiore di quello che può essere eventualmente stimato.
Le leggi sono le condizioni colle quali uomini indipendenti e isolati si unirono in società, stanchi di vivere in continuo stato di guerra.
Ragione per governare ma clemenza per perdonare: la prima è legge, privilegio l'altra.
È necessario che il popolo combatta per la sua legge come per le sue mura.
L'italiano rispetta la legge soprattutto se coincide con i suoi interessi.
La legge è fatta per la protezione dei bricconi.
L'autodifesa è la più antica legge della Natura.
Ogni legge è inutile e anche fatale, se la nazione non è degna della legge e fatta per la legge.
Nessuna legge, per quanto rigorosa, può rendere il pigro attivo, il dissipatore previdente o l'ubriaco sobrio.
Non c'è alcuna legge nella storia, non più che in un caledoscopio.
Fra due leggi opposte, tra due stabilimenti di usanze che hanno inconvenienti e vantaggi, bisogna consultar quale origine abbiano in natura e limitarli coi limiti fissati dalla natura medesima. Esempio il pensiero della posterità che le leggi limiteranno a sufficienza a due o tre generazioni.