giornalista, scrittore e aforista italiano
Ci aiutano più i vizi a vivere che le virtù a morire.
Quanta gente sarebbe più seria se non si prendesse troppo sul serio.
Se una donna vi dà più di quel che le chiedete, prima o poi vi chiederà più di quel che sarete disposti a darle.
La vita è una maestra che apparentemente improvvisa le sue lezioni, che può bocciare i bravi e promuovere gli incapaci. In realtà, tutto predispone, e i suoi giudizi non sono mai avventati. Se tali sembrano è perché essa risponde a un provveditore di cui nessuno conosce i disegni.
La vita è la più monotona delle avventure: finisce sempre allo stesso modo.
L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
Il divorzio è l'ammissione di una sconfitta. Come il matrimonio.
Rimpiangiamo il passato anche perché lo ricordiamo male.
Fortuna è il nome che diamo al successo altrui.
Ciò che più mi fa arrabbiare è che mi arrabbio.
La malinconia è fatta di sogni che devono restare tali.
Gli amici, come gli amori, non si cercano: si trovano.
L'amore platonico ha questo di bello: non si ha, poi, la scocciatura di rivestirsi.
Se il denaro non dà la felicità, neppure la toglie.
La ricchezza pesa, la povertà schiaccia.
La fedeltà di certe donne pesa più dell'infedeltà di altre.
Il ridicolo disonora più del disonore.
L'uomo ama la donna; la donna, il matrimonio.
L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
Niente allevia le nostre sofferenze come quelle dei nostri amici.